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Il metal è spesso visto da fuori utilizzando la lente deformante del pregiudizio. Invece, questo ambiente presenta riferimenti a settori artistici basilari per definire l'identità della razza umana. Vero è che alcuni temi affrontati al suo interno non si segnalano quanto a profondità, ma non esauriscono certo ciò che il genere ha da dire. Religione, filosofia, scienza, storia e folklore non sono difficili da rintracciarvi. Parlare dell'uso del lavoro di grandi pittori per le cover di alcuni album può contribuire a capire meglio un mondo denigrato, ma anche a riprendere contatto con una parte importante della nostra cultura. Di artisti come Bosch e Beksinski o illustratori come Derek Riggs o Joe Petagno, "Dipinto sull'acciaio" parla dividendo il tutto in più parti. Nella prima prende a titolo di esempio pittori totemici che sono stati scelti massicciamente da gruppi HM, poi lo stesso fa per appartenenti a correnti pittoriche "concettualmente metal" come Romanticismo, Simbolismo e Preraffaeliti. Quindi si lancia in una corsa dal Trecento al Novecento per dimostrare come l'interesse del metal verso la pittura attraversi un arco temporale enorme. Nella seconda si occupa invece di alcuni illustratori/disegnatori dallo stile pittorico o fumettistico. Perché l'immaginario heavy è fatto di rappresentazioni talvolta violente che hanno però una precisa motivazione di essere, così come ne esistono di altrettanto forti nel mondo dell'arte ufficiale. Del perché certi pittori si siano rivelati così affini al feeling della "musica del demonio": di questo parla questo libro. Per indicare come il metal sia un inesauribile carburante istruttivo che brucia nell'anima e non inquina. Prefazione di Eliran Kantor.